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Buona visione !

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SVALBARD – ATOMFJELLA

 

..Il paradiso al confine del Mondo…

 

Non sono un grande narratore e ho la consapevolezza che non scrivo molto bene e oggi mi ritrovo a voler lasciare uno scritto che riesca a trasmettere quello che ho ,abbiamo,  vissuto durante questa esperienza in un luogo cosi remoto e lontano.

In prima battuta voglio però ringraziare Andrea Mutti che mi ha convinto a seguirlo e Giovanni Poli, due guide alpine di grandissima professionalità con le quali ho trascorso questo periodo più come amico che cliente, questo mi ha dato una grande carica emozionale, vivendo questo luogo magico nei migliori dei modi. Incontro molte persone nel mio cammino, sia per divertimento che dal lato professionale, ma devo constatare che loro due mi hanno dato veramente tanto, un bagaglio di umanità verso di me e verso i compagni di avventura veramente impagabile che a mio avviso pochi sanno trasmettere. Voglio inoltre ringraziare i miei compagni di avventura che hanno condiviso con me questa esperienza e mi hanno accolto nei loro gruppi come se fossi uno di loro da tempo.

Ma ora veniamo a noi, erano già due anni che sentivo Andrea M. che mi parlava di questo Campo avanzato nelle terre artiche dove la posizione e le temperature favoriscono condizioni di neve ottimali. Convinto ad andare, parto solo per questo viaggio, sapendo di aver un ottimo supporto durante i miei giorni. Andrea Mutti sarà la guida alpina in supporto a Giovanni Poli anch’esso guida alpina massimo esperto di questo luogo posto a circa 160 km di distanza dall’ultimo paese abitato al nord del mondo “Longyearbyen.”

Il nostro viaggio inizia con un trasferimento organizzato dalla Poli Arctici agenzia capitanata da Stefano Poli che permette insieme al Fratello Giovanni tutto questo da circa 15 anni. Il nostro viaggio inizia alle porte del North Pole Museum con le motoslitte, alcuni di noi guidano e altri si godono il panorama, se così possiamo dire “godono”. Credevo che il trasporto in motoslitta fosse la parte meno faticosa dei successivi giorni che mi aspettavano di sci d’alpinismo. Contrariamente invece si è rilevata la parte più impegnativa fisicamente di tutto il viaggio. In poco meno di 6 ore raggiungiamo il nostro punto strategico dove abbiamo allestito il campo che ci ha ospitato per i giorni successivi. Spendiamo il resto della giornata alla sistemazione delle tende e dei viveri, costruzione dei bagni. Tutti in modo armonioso lavorano sempre ben guidati dai nostri “capi gita”, alla ricerca sempre di un volontario per costruire o sistemare qualcosa.

Le nostre sistemazioni sono tendine da 2 o 3 posti dove troviamo i nostri spazi per riporre il materiale e le nostre cose.

Abbiamo montato 2 tende grandi una dedicata alla cucina e una per mangiare e condividere i momenti di relax. Nella tenda principale una piccola stufa a paraffina ha reso meno impegnativa la permanenza costituita da un freddo glaciale che poco a poco il nostro fisico accetta e si adegua. Le temperature in alcune nottate sono arrivate a toccare i -26 e durante le giornate non è mai salita sopra il-10 (credo, ma dato non monitorato).

Con il primo meeting serale decidiamo la meta per il giorno successivo, noi giorni a seguire sarà un rituale che man mano con l’evolversi del meteo e delle varie energie messe in gioco da noi partecipanti ci porterà a compiere molte salite di ottimo livello tecnico su pendii a dir poco fantastici. Il meteo si sa in questi luoghi fa da padrone, ma la fortuna è dalla nostra e non ci mollerà mai, il sole e il poco vento è una costante a parte l’ultima mattinata dove un poco di neve “disturba” il nostro cammino. Le condizioni di innevamento sono da sogno per ogni sciatore, il fondo duro e il riporto di neve fra i 15 e 25 cm di neve polverosa fan sì che le ascensioni siano sempre più appaganti.

Al campo non ci si annoia , forse perché il tempo che trascorriamo li è mangiare e dormire … dormire ecco appunto … chi poco , chi dice di non dormire, poi accende la segheria fino al mattino seguente , c’è chi è di turno a far guardia nel caso si avvistino orsi bianchi, peccato o fortuna non averne visti ?!

Il Campo Base

 

 

Gita 1 Irvinefjellet 1663 mt

gita day 2

La gita si svolge con partenza su pianoro per raggiungere il primo versante che utilizzeremo come discesa su neve polverosa che sarà nei giorni successivi una costante. Alla base poi decidiamo di risalire un canale sulla destra della discesa effettuata e qualcuno torna al campo con Andrea. Abbiamo percorso circa 12 km con un dislivello complessivo di circa 900 metri.

 

Gita 2 Quota 1305, Jeffreystoppen e Laplacetoppen

gita day 3 e variante altri

Ci dirigiamo in gruppo vero una delle gite più lunghe che effettueremo in questo viaggio. Io con altri affrontiamo Quota 1305 e altri partecipanti decidono di salire Laplacetoppen 1583. Decido sulla gita più corta per tentare qualche ripresa con il nuovo giocattolino, ma con il freddo il pilotaggio diventa laborioso ed impegnativo. La salita del versante est del Jeffreystoppen è facile ma regala una discesa a ovest da favola, lunga ed impegnativa costante nella sua pendenza fra i 25/30 o più gradi. La neve a tratti nella parte alta risulta dura e compatta ma sul pendio goduriosa e ben sciabile. Percorriamo circa 20 km per un dislivello complessivo di circa 1000 mt. Il secondo gruppo che affronta il Laplacetoppen trova la parte finale impegnativa che li costringe all’uso dei ramponi per raggiungere la vetta. La discesa contrariamente, vista dal basso sembra goduriosa su neve farinosa.

 

Gita 3 Solfjellet 1514, Coluir alla destra della salita

gita day 4

Salita interessante ed impegnativa caratterizzata da un lungo traverso che Giovanni traccia in modo magistrale, l’attenzione è per tutti al massimo livello e il pendio scosceso ti ricorda che è vietato sbagliare. I rampanti sono indispensabile per evitare qualsiasi problema. Raggiungiamo la vetta per gli ultimi 20 metri a piedi. Ora ci aspetta un’altra discesa da togliere il fiato. Alla base della parete decidiamo per alcuni di noi di risalire un pendio per aver accesso ad altri coluir. Io con Roberto decidiamo di goderci il primo e altri del gruppo per uno un poco più impegnativo raggiungibile solo con sci a spalle. Soddisfatti del bottino quotidiano di riportiamo al campo dove ci aspetterà una delle nottate più fredde. Abbiamo percorso circa 14,5 km e un dislivello complessivo di 1070 metri.

 

Gita 4 Vestafjellet 1509 e giro panoramico dal passo orami nomiato Fogazzj. 😀

gita day 5

Questa la gita che mi ha emozionato di più di tutti, l’arrivo in vetta per un tratto breve di cresta e l’abbraccio con Andrea mi strappa le lacrime al volto. Da qui la visuale è da mozzafiato. Incantato dalla bellezza di quello che ci circonda entro in uno stato di nostalgia da Atomfjella che credo non mi lascerà per lungo tempo. La discesa è pressoché perfetta 700 metri costanti 30 35 gradi su neve le quali non trovo parole per descriverla, superba forse è troppo limitativo. Alla base come di consueto c’è chi decide per il “lungo “c’è chi rientra alla base. Compiamo il giro ad anallo passando dal passo fin ad oggi innominato e da oggi dedicato al “famosissimo” Fogazzj. ripassando ai piedi sella Solfjellet. Percorriamo circa 19 km per 1200 metri di dislivello.

 

Gita 5 Malloryfjellet 1315 e giro ad anello

gita day 6

Altra bella salita che non potevamo lasciare incompiuta al cospetto della Irvinefjellet due grandi nomi dell’alpinismo. Gita di scarico se cosi possiamo definirla fra tutte , le energie del gruppo iniziano poco a poco a calare anche se non per tutti. Percorriamo 11 km e 600 metri circa di dislivello.

 

E il pomeriggio …

gita pomeridiana 6

Ecco per chi non si accontenta il pomeriggio arriva la proposta di Giovanni di partire senza sci ai piedi dal campo per salire dalla cresta e scendere un coluir impegnativo, vista l’attività non poso esimermi dal non essere della partita. Altra grand bella soddisfazione e ci portiamo a casa un’altra salita di circa 3 km 3 400 metri di salita.

Gita 6 Quota 1211 nel gruppo della Neptunfjellet

gita day 7

La Neptunfjellet a mio avviso era la montagna a vista più impegnativa a tiro di sci dal campo, vetta che non riusciamo a pianificare, ma accarezziamo solo le sue pendici. Il meteo non dà fiducia abbastanza e nelle prime ora un po’ di vento e nevischio rende difficile l’ascensione. Ci accontentiamo di questo giro per godere poi nel pomeriggio per alcuni di altri canali non troppo distanti dal campo base. Un problema di gambe e ad uno scarpone mi convincono che restare al campo nella seconda parte della giornata sia la cosa migliore da farsi.

Il meteo non ha permesso grandi scatti mattutini…

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I partecipanti che mi hanno sopportato nella gita:

Paolo, Gabriele, Tone, Cico, Paola, Stefano, Luca,Roberto,Giulia,Fabrizio, Alessandro ed  io.

I maghi dei fornelli non che abilissime guide Alpine!

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Andrea e Giovanni

Trasporto Team Stefano Poli che ringrazio.

 

I consigli son sempre ben accetti:

Affidatevi a persone esperte, il luogo è estremamente selvaggio e richiede un ottima conoscenza del territorio, del meteo e della logistica. Il fucile per girare è obbligatorio quindi è indispensabile richiedere un porto d’armi e saperlo usare in caso di necessità.

Gli indumenti intimi vi consiglio tutto in lana merinos, poi la normale dotazione alpinistica di sempre per gli inverni rigidi. È indispensabile avere un sacco a pelo adeguato con zona confort almeno a -15 con un isolamento termico dato da un materassino gonfiabile per il terreno nevoso. I cambi sono superflui, fa troppo freddo per mettersi nudi e cambiarsi!! Per una settimana si sopravvive, il freddo congela anche gli odori!

Altri consigli non li metto un po’ di “come fare” lascia la giusta suspense per un viaggio del genere.

Il meteo qui: https://www.yr.no/sted/Norge/Svalbard/Atomfjella/

Alloggio a Longyearbyen: http://www.gjestehuset102.no/

Mappa qui : http://www.norgeskart.no/dev/?sok=atomfjella#11/543005/8778991/+hits

 

Ringrazio nuovamente tutti per l’incredibile esperienza vissuta! e aggiungo ancora qualche foto visto non mi sembrano a sufficienza …

 

Massimo

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NORVEGIA – ISOLE LOFOTEN 2016

NORVEGIA – ISOLE LOFOTEN 2016

DAY 1

Strandtinden 1076 mt, Lødingen (Nordland) attraversata da sud a nord.

Itinerario

Dopo l’arrivo al nostro hotel Sandtorgholmen, il primo giorno dopo una cena di pesce fresco e su vista fiordo e aurora boreale, scegliamo la gita per il nostro primo giorno da sciatori (e non ghiacciatori, Ndr) in Norvegia. Cerchiamo di capire che cime ci circondano e  che nome hanno. L’indomani a vista ci affascina un monte che si trova poco lontano dall’hotel. Cerchiamo il nome e  proviamo a trovare info sul web con scarso successo, tuttavia esce una gita con i contro fiocchi. Partiamo dal versante sud di questo monte dove la dolce salita, indicata per una partenza soft, ci porta alla sella dove con  un tratto di cresta, con sci in spalla, ci permette di raggiungere la vetta dopo uno sviluppo di circa 10 km e 1100 metri di dislivello. Raggiunto il punto più altro  decidiamo per una discesa più ripida dal versante opposto di salita, cosi facendo compiamo una autentica attraversata. Si rileva un ottima scelta sotto tutti i punti di vista. La neve si presenta trasformata a tratti vellutata riportata dal vento. Al termine della discesa  troviamo un passaggio per riportarci all’auto al punto di partenza. (BSA)

DAY 2

Svolvaer

Il meteo non delle migliori ci costringe ad un giorno di pausa, ma lo utilizziamo per il trasferimento a Svolvaer dove alloggiamo in un tipica Rorbu, casette dove storicamente alloggiavano i pescatori. Dopo le spese ci dirigiamo verso  un tipico paesino di pescatori, Henningsvaer. Dopo aver cercato i vari punti di partenza delle gite papabili visto le condizione di innevamento (un po’ scarse) ci congediamo speranzosi che il domani presenti una giornata di sole.

 

DAY 3

Rundfjellet 803 m ,  attraversata da est a nord

Gita

Finalmente di nuovo con gli sci ai piedi!! Si parte… già avevamo intuito che anche qui potevamo dare un tocco di qualità creando la salita da un versante e la discesa da un altro. La salita “classica” ricalca per lo più il sentiero estivo, noi abbandoniamo quest’ultimo per raggiungere la nostra vetta da una prima parte ripida da est per poi proseguire lungo una larga cresta che porta alla cima. Da qui decidiamo di scendere dal versante nord, sperando di trovare una condizione di neve più appagante viste le alte temperature e la pioggia del giorno precedente. La scelta è azzeccata, sciamo su perfetto firn i primi 600 metri e su moquette nel tratto finale di bosco. La vista panoramica dalla cima è guastata da una nuvola fantozziana a che avvolge gli ultimi cento metri. Solo all’arrivo finale la cima si mostra ai nostri occhi sgombra da nuvole.

Ormai abituati a l’auto stop ci facciamo riportare dagli ospitali norvegesi al punto dove avevamo lasciato l’auto. Anche questo giro ci mostra un meraviglioso paesaggio in fase di mutamento da una stagione poco nevosa ad una primavera alle porte. Consigliatissima la rotta percorsa da noi sia per la qualità di salita che i pendii di discesa. (BSA)

 

DAY 4

Geitgallien 1085 m ,  salita da ovest e discesa da sud

Gps gait

Itinerario eccezionale che presenta un impegno su tutti i fronti oggi. Dalla salita spallando gli sci per circa trecento metri passando per un piccolo canale . Da qui risaliamo il vallone centrale puntando più in alto per goderci qualche curva prima di piegare sulla via di salita oggi affollata. A causa di un piccolo disguido -volo epocale in salita su neve dura mi fa perdere una centinai di metri percorsi- decido di abbandonare l’idea e tornare su i nostri passi. Risaliamo al colle dove togliamo gli sci e percorriamo gli ultimi cento metri per raggiungere la vetta con picca e ramponi. La prima parte di discesa è complessa, Andrea riesce a scendere già dalla vetta, io abbandono l’idea per i primi metri per poi proseguire con gli sci. La parte iniziale dal colle per entrare poi nel canalone sud è ghiacciato e impegnativo. Nel canalone sud la neve è pesante e la discesa risulta comunque faticosa ma non difficile nonostante l’impegno della sua pendenza. (OSA+).

Raggiungere la spiaggia non ha prezzo!!! Fantastico!!

Questa foto costa un saccoooooooo!!! Andrea Pay IT!

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DAY 5

Torskmannen 740 m – 755 m da sud-est

gita

Classico itinerario di salita e di discesa ci ha visti godere dell’ultima uscita di questo viaggio. Oggi non troppo impegnativo, ma non per questo remunerativo. Le gambe iniziano a farsi sentire dopo alcuni giorni intensi. La partenza da subito con gli sci ai piedi è sempre appagante. In questa gita vi è la possibilità di concatenare anche il Breidtinden vetta molto vicina. Noi abbiamo preferito scendere per poi fare i turisti e visitare le restanti isole fino al punto più remoto di Å.(MS)

 

I PROTAGONISTI

MASSIMO “il Ciccio Barretta”

ANDREA “il Professorone Iphone”

 

CLAUDIO ” il Brontolo”

 

l’ultimo e sempre presente ….

 

Logistica :

Malpensa- Francoforte / Francoforte-Oslo / Oslo – Evenes (Harstad)

Noleggio auto Avis

Alloggi :

http://www.sandtorgholmen.no/

http://svinoya.no/

Grazie ad Andrea e Claudio per la bellissima condivisione di un viaggio incredibile.

Considerazione personale:

Avventura che personalmente ritengo riuscita al cento per cento, considerando il luogo , la difficoltà e l’impegno degli itinerari seguiti.C’è da tener conto che nel periodo “invernale” la meteo da queste parti la fa da padrone. Ci riteniamo fortunati se abbiamo trovato due giorni di mal tempo i quali ci hanno permesso il trasferimento in andata e il trasferimento del ritorno con grande respiro. Le montagne della zona si presentano, nonostante la bassa quota,  molto aspre e severe. La loro conformazione permette anche salite in stile alpinistico di goulotte o cascate con accessi complessi.

Luogo da mantenere attivo in quelli da rivisitare!!

Massimo F.

 

 

 

 

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